Dettagli campione: Senna

Molto più di una moglie morta.

Senna è una donna complicata. Maledetta dalla Nebbia Oscura da piccola… Addestrata dal padre dell’uomo di cui un giorno si sarebbe innamorata… Uccisa da un fantasma verdognolo e intrappolata nella sua lanterna per sei anni… E dopo? Cosa la attende in futuro? Una bella casetta di campagna con le staccionate bianche nella periferia di Demacia, un Kog’Bau che le porta il giornale ogni mattina e 2,5 marmocchi?

No. Tutto questo non è abbastanza per la prima tiratrice di supporto di LoL in assoluto. Lei vuole di più. Vuole la fine della Nebbia Oscura. Vuole liberarsi dalla maledizione che le tiene la Nebbia sempre alle calcagna. Vuole liberare tutte le anime che agonizzano nella lanterna di Thresh. E per fare tutto questo… vuole un’arma straordinaria.

Tutto è iniziato con un enorme cannone

“Uno dei motivi per cui adoriamo Xayah e Rakan è la possibilità di farli scendere in corsia come una vera coppia”, afferma il Senior Designer August “August” Browning. “Volevamo fare di Senna un supporto in modo che potesse entrare in corsia con Lucian, ma sapevamo che doveva avere un’arma da fuoco, perché ne aveva una prima di essere intrappolata. Nel gioco non esistevano ancora tiratori di supporto, quindi per noi era un mondo tutto nuovo da esplorare.”

In LoL abbiamo una mitragliatrice gatling, una minigun, un fucile a pompa (con sigaro annesso), una mitragliatrice modello Kog’Maw, due fucili da cecchino, due lanciarazzi, tre pistole e sei fucili innestati nelle ginocchia. Mancava solo una cosa: un grosso cannone.

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L’enorme reliquia di Senna è stato uno degli elementi cardine del suo design, ed è stata alla base sia dei suoi bozzetti che delle sue meccaniche. In una delle prime proposte di gameplay, ogni volta che Senna usava un’abilità poteva sfruttare il rinculo dell’arma per scattare in una nuova posizione. Questo però la faceva sembrare più una maga che una tiratrice, quindi August ha iniziato a lavorare su un kit che la vedeva impugnare due pistole come suo marito.

“Mentre studiavo questa possibilità, il team artistico ha deciso di andare comunque avanti con il cannone”, spiega August. “E in effetti era un’idea troppo accattivante per scartarla. Così, alla fine ho cestinato il kit con le pistole e sono tornato al cannone.”

Mentre August lavorava alle meccaniche, il team artistico ha organizzato un “Senna Party” guidato dal bozzettista Justin “Riot Earp” Albers in cui tutti gli artisti interessati a Senna hanno potuto immaginare e disegnare il suo aspetto e quello della sua arma.

“La sfida era pensare a come sviluppare un cannone elettromagnetico fantasy”, dice Rot Earp. “Uno degli artisti aveva proposto un’arma composta da varie armi delle Sentinelle fuse e combinate insieme. Abbiamo pensato che l’idea fosse molto valida, quindi dopo averci lavorato un po’ sopra è nato un cannone creato con le pietre lucenti delle altre Sentinelle imprigionate da Thresh.”

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Dato che in LoL non è mai esistita un’arma così colossale, ci sono state delle difficoltà quando il team ha dovuto testarla all’interno del gioco. A volte sembrava che Senna stesse impugnando una mazza come quella di Ekko, ma cinque volte più grande. Colpire i nemici con un enorme cannone-mazza non dava esattamente l’idea di tiratore di supporto, quindi il team ha dovuto trovare delle soluzioni creative per rendere al meglio le animazioni.

L'animatore Adam
L'animatore Adam "Riot Cattlegrid" Turnbull in posa con il cannone di Senna

Per fornire agli animatori un’immagine realistica di come qualcuno potesse muoversi trasportando un’arma di quelle dimensioni, un membro del team ha creato una replica a grandezza naturale del cannone di Senna. Questo ha permesso di passare dalle animazioni in cui i nemici venivano schiaffeggiati con una grossa clava a quelle in cui venivano annientati con un enorme cannone.

Con il design del cannone pronto in canna (ah ah), il team ha potuto dedicarsi a un altro aspetto dello sviluppo di Senna: chi diavolo era veramente quella donna?

Non c’è luce senza oscurità

La dicotomia è la chiave del design di Senna: luce e ombra, vita e morte, dentro e fuori dalla lanterna.

Fino a poco tempo fa, l’unica rappresentazione canonica di Senna era quella di una donna spaventata e intrappolata nella lanterna di Thresh, ma quella non poteva essere la stessa donna che ne era uscita. Dopo sei strazianti anni trascorsi là dentro, era logico che non fosse più quella di prima.

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“Tutti pensano di conoscere la storia di Lucian e Senna”, spiega lo scrittore narrativo senior David “Interlocutioner” Slagle. “In realtà, tutto ciò che sappiamo è che Thresh ha ucciso Senna. Cercando di analizzarla, saltava fuori che era un personaggio definito unicamente dal rapporto con suo marito e con il suo carceriere, quindi dovevamo capire chi fosse davvero al di fuori di queste relazioni.”

Per esplorare l’identità di Senna, Interlocutioner ha scritto dei racconti per accompagnare ciascuno dei bozzetti di Senna realizzati al Senna Party. Unendo vari pezzi di varie storie, il team è riuscito a trovare un filo conduttore: Senna non era una donna normale, e non avrebbe mai accettato di essere definita solo in virtù delle sue relazioni con gli altri. Era stata marchiata da qualcosa di antico e malvagio. Qualcosa di oscuro. Questo ha permesso a Interlocutioner di stabilire uno dei pilastri narrativi di Senna: è una donna con una maledizione, che però è anche la fonte della sua forza.

“Da un punto di vista tematico, sentivo che il dualismo era fondamentale”, continua August. “Era una persona che era stata rinchiusa in un luogo orrendo e infernale, e un’esperienza del genere non può che cambiarti la vita.”

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Una delle sfide più ardue per il team è stata definire la giusta personalità di Senna.

Dopo essere rimasta intrappolata nella lanterna di Thresh, Senna ha capito che la Nebbia le aveva sempre dato la caccia a causa della grande scintilla vitale che portava dentro di sé, e che quindi agiva con uno scopo: impossessarsi di quella scintilla. Durante la sua prigionia, Senna ha sviluppato una specie di affinità con le altre anime imprigionate dalla Nebbia. Mentre coloro che vivono all’esterno, compreso suo marito, le vedevano semplicemente come spiriti dannati, lei ha imparato a comprendere il loro dolore e sa che non vogliono avere nulla a che fare con i malvagi piani della Nebbia. Una volta uscita dalla sua prigione, capisce che l’unico modo per cancellare la Nebbia è usare il suo stesso potere oscuro.

Questo tipo di dolore e di sofferenza è difficile da comunicare, perché è molto facile finire per creare un personaggio che sembri solamente arrabbiato o introspettivo ma che manchi di profondità. Tuttavia, Senna non avrebbe permesso al suo passato di rovinarle la vita. Riesce ancora a divertirsi con poco, anche se molti potrebbero trovare il suo senso dell’umorismo un po’… strano. Anche se Interlocutioner sapeva perfettamente cosa voleva ottenere, a volte è difficile spiegare l’umorismo pungente e macabro di Senna, quel tipo di umorismo per cui spesso non è chiaro se stia scherzando oppure no.

Senna, vedendo Hecarim:
Senna, vedendo Hecarim: "Un pony! ...Cosa? Anche a me possono piacere i cavalli!"

Raccontare la sua storia nel gioco

Una volta raggiunta una maggiore comprensione di chi era Senna e di come è arrivata nel nostro mondo, l’attenzione è tornata al suo stile di gioco. Come potevamo mostrare il carattere di Senna attraverso le sue abilità? Come potevamo fare in modo che esprimessero gli aspetti contrastanti del suo personaggio? E infine, come potevamo rendere il tutto adatto al suo ruolo di tiratrice di supporto?

La risposta è arrivata riflettendo su ciò che Senna aveva passato dall’ultima volta che l’avevamo vista.

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Per dare a Senna un senso di crescita senza il bisogno di CS (o KS) o di oggetti specifici per i tiratori, il team ha deciso di basare la sua crescita sul numero di anime che riusciva ad accumulare, in modo simile alla passiva di Thresh. Tuttavia, invece di assorbirle, lei usa la sua maledizione per assorbire la Nebbia, liberandole dal loro tormento. (Nel gioco questo significa che usa gli autoattacchi sulle anime per ottenere i buff invece di camminarci sopra.) Senna diventa più forte man mano che assorbe la Nebbia, il cui potere può incanalare nel suo cannone per poi rilasciarlo contro chiunque intenda attaccare.

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Ma questa è solo una parte del suo kit. E il resto?

Pur essendo rimasta bloccata per anni nella lanterna di Thresh, Senna non ha dimenticato ciò che ha appreso in anni di addestramento e lotta al fianco di Lucian e delle Sentinelle. I suoi legami con la sua vita precedente sono ancora saldi, e il team voleva renderlo evidente anche nel gioco. Ecco perché Senna condivide la Q di Lucian, sebbene, anziché Luce perforante, si chiami Oscurità perforante.

Però… è comunque morta. Ha subito sei anni di torture assieme ad altre anime intrappolate e altrettanto straziate. Ciononostante, la Nebbia le ha lasciato qualcosa: il potere di trasformare se stessa e i suoi alleati in spettri.

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Il team voleva far capire che, anche se ora Senna è libera, il tempo trascorso nella lanterna la accompagnerà per sempre, ma la renderà anche più forte. Combinando il potere della sua maledizione, l’addestramento da Sentinella e il periodo di prigionia nella lanterna, Senna può sprigionare un potente flusso di Nebbia e luce in grado di polverizzare i suoi nemici e guarire i suoi alleati.

Solamente usando ogni parte di sé (il suo dolore e il suo amore) potrà davvero cancellare la Nebbia dall’esistenza e salvare Runeterra. Anche se è stata uccisa e torturata da Thresh, alla fine è stata lei a vincere.

E vissero felici e contenti… O no?

Cosa succederà ora che Senna è libera?

“Forse non vivranno felici e contenti. La loro storia non è stata esattamente tutta rose e fiori finora”, spiega Interlocutioner. “Però volevamo dar loro la possibilità di vivere nell’amore, non solo nel dolore. Senna è libera, non è più nel paese della tortura eterna. E Lucian ha di nuovo sua moglie. Non sarà perfetto, ma almeno è vero. Voglio che il loro amore sia vero.”